Gli industriali sardi confermano le critiche all'amministrazione di viale Trento sulle politiche del territorio. Sotto accusa la discrezionalità delle valutazioni e le procedure "bizantine" che frenano le imprese. Positivo il ricorso al referendum contro la legge numero 8.
Il Consiglio Direttivo della Confindustria Sardegna (nella foto il presidente Massimo Putzu) riunitosi a Cagliari "ha analizzato - è detto in una nota - la grave situazione delle politiche del territorio della Regione, confermando ancora una volta la posizione fortemente critica degli industriali sardi di fronte alle scelte fin qui compiute.
PROCEDURE BIZANTINE. Queste non si sono tradotte in vantaggi reali per l'economia regionale e si stanno rivelando un serio ostacolo al dispiegarsi dell'attività d'impresa gravata da procedure bizantine, condizionate dalla valutazione discrezionale dell'Amministrazione regionale e sottoposte a differenti interpretazioni da parte delle Amministrazioni locali nell'applicazione della normativa regionale". In questo scenario - ha sottolineato la Confindustria - assume rilievo la modifica sostanziale del testo unificato approvato dalla Commissione competente lo scorso 24 luglio "Disciplina per il governo del territorio regionale", così come proposto nella memoria presentata dalla Confindustria Sardegna alla Commissione, alle quali, purtroppo, non ha fatto seguito un proficuo e articolato confronto.
PPR, TROPPI VINCOLI. Si tratta di rendere più condiviso, organico e equilibrato il provvedimento, liberandolo dalla visione restrittiva e eccessivamente vincolistica che dal Ppr informa tutte le proposte regionali. Il testo esitato nega, infatti, il principio di una condivisione nella tutela ambientale e paesaggistica, pregiudica la certezza del diritto, prevede ulteriori aggravi procedurali e burocratici, determina una sovrapposizione dei ruoli istituzionali nelle scelte di sviluppo del territorio, con un ulteriore accentramento dei poteri nelle mani della Regione, attribuisce e concentra nella Giunta Regionale un potere illimitato di inibizione o sospensione degli interventi su aree pubbliche e private. Il prossimo 5 ottobre i cittadini sardi saranno inoltre chiamati ad esprimere il proprio parere sull'abrogazione della LR 25 novembre 2004 n. 8 recante "Norme urgenti di provvisoria salvaguardia per la Pianificazione Paesaggistica e la tutela del Territorio Regionale".
INTERVENGA IL CONSIGLIO. I vertici della Confindustria hanno ancora una volta confermato come sia un fatto positivo per la democrazia quando i cittadini vengono chiamati ad esprimere la propria posizione su provvedimenti di tale importanza per il futuro della nostra Regione. Gli industriali sardi confermano - hanno concluso - la richiesta a che l'Assemblea regionale intervenga rapidamente, per apportare radicali modifiche all'impianto normativo del provvedimento che disciplina il governo del territorio regionale, coerentemente con le aspettative del sistema economico e sociale della nostra regione.