Sardegna Oggi
Sicurezza, occupazione e lotta al lavoro nero.
Sono questi i tre punti al centro delle rivendicazioni di Cgil, Cisl e Uil, le cui segreterie provinciali hanno presentato il rapporto sul 2007 e i progetti per l'anno appena iniziato. Fabrizio Carta della Cisl, Enzo Costa della Cgil e Rinaldo Mereu della Uil hanno voluto ricordare i 16 morti nel lavoro del 2007 e i problemi dell'occupazione, portando il confronto dei dati Istat con la realtà territoriale sarda.
Senza dimenticare le tante vertenze che hanno visto protagonisti i lavoratori della provincia, come l'Unilever, il Porto Canale, la Syndial e l'area mineraria di Silius.
CAGLIARI – I dati portati dai tre segretari parlano di un aumento dei morti sul lavoro rispetto al 2006. Allora morirono 12 lavoratori, mentre l'anno appena passato ha visto 16 infortuni mortali. “Il primo punto di cui bisogna discutere – dice Fabrizio Carta – è certamente la sicurezza. Bisogna sensibilizzare i lavoratori e fare in modo che gli Enti pubblici vigilino sulle aziende. Anche un solo morto sul lavoro rimane sulla coscienza della società”. Sul fronte della sicurezza è necessaria, secondo i sindacati, “una lotta seria al lavoro nero e sommerso”. Proprio il lavoro nero è un altro dei problemi che la Sardegna deve risolvere per risollevarsi. La gravità della situazione si vede anche dai dati relativi all'anno appena passato sulle ispezioni nelle aziende sarde. “Su 5684 aziende sottoposte a controlli – afferma Rinaldo Mereu – ben 3510, quasi il 62 per cento, sono risultate essere irregolari sotto questo punto di vista. Ma la cifra sale se si guarda a settori come quello edilizio, dove le aziende con irregolarità salgono all'85 per cento”. Tra le maggiori preoccupazioni dei sindacati c'è, come sempre, l'occupazione. I dati parlano di una diminuzione del tasso di disoccupazione dal 15,8 per cento del 2004 all'11,1 per cento del 2006. “Bisogna però ricordare – dice Enzo Costa – che l'Istat considera occupato chi ha lavorato almeno per un'ora nella settimana precedente alla rilevazione statistica”. I tre segretari accusano l'eccessiva precarietà del mondo del lavoro sardo tanto che, secondo una recente ricerca della Provincia di Cagliari, “è più facile trovare lavoro (probabilmente precario) per chi non ha qualificazione professionale”.In conclusione, Carta, Costa e Mereu chiedono di attivare tavoli di confronto con il Comune di Cagliari e con altri enti territoriali, nonché con la Confindustria, sulle politiche sociali e del lavoro. “Perché c'è bisogno soprattutto di lavoro di qualità – chiude Enzo Carta – ed è necessario dare al lavoratore una prospettiva di crescita”.
Fabio Pireddu