venerdì, 21 dicembre 2007
Le imprese vanno avanti, nonostante tutto. E' questo il titolo coraggioso e polemico del documento che presenta il bilancio di fine anno della Confindustria Sardegna. Un'isola che presenta una certa ripresa, ma che sembra ancora arrancare, secondo il presidente Gianni Biggio, dietro ai ritardi del governo regionale e di quello nazionale.
CAGLIARI –L'economia isolana reagisce bene alle difficoltà dell'ultimo periodo, nonostante i molti punti di crisi, dalla Legler alla Palmera, fino ad arrivare alla Unilever. Secondo i dati forniti da Confindustria, sembra crescere anche l'occupazione, con un abbassamento del tasso di disoccupazione dal 10,5 del secondo trimestre del 2006 all'8,7 dello stesso periodo del 2007.Le buone notizie in alcuni settori dell'industria isolana non fanno però dimenticare a Biggio quello che veramente, come dice, “rallenta lo sviluppo”: il governo regionale. “Dopo tre anni di governo stabile – ha detto il presidente regionale di Confindustria – ci aspettavamo di più. I risultati sono stati inferiori alle aspettative”. Nonostante il taglio dell'Irap, “in questo la Regione ha accolto le nostre istanze” ha detto Biggio, la politica regionale e nazionale “non stanno dando una mano”.Biggio affonda anche sulla finanziaria, definita: “debole” e accusata di “trascurare i settori produttivi regionali”. Il presidente ha chiesto che la Regione “spenda meglio e di più per le imprese”, sostenendo che “i soldi in cassa non mancano”. Tra le richieste degli industriali un posto di primo piano ce l'ha sempre la semplificazione amministrativa. Il Piano Paesaggistico, secondo la Confindustria, andrebbe ripreso in mano, “per apportare quelle modifiche auspicate da molti”. Altri punti sui quali spingono gli imprenditori sardi sono quelli riguardanti l'internazionalizzazione dell'economia sarda e l'attuazione della continuità territoriale. Molto importante, poi, è la “defiscalizzazione del settore turistico”. Biggio conclude con un ultima stoccata al governo regionale: “Se in tre anni di governo stabile si è fatto poco – ha detto – con la turbolenza dell'inizio della campagna elettorale chissà come sarà”.