4 gennaio 2008

Cgil, Cil e Uil Cagliari:Sicurezza, occupazione e lotta al lavoro nero

Sardegna Oggi

Sicurezza, occupazione e lotta al lavoro nero.
Sono questi i tre punti al centro delle rivendicazioni di Cgil, Cisl e Uil, le cui segreterie provinciali hanno presentato il rapporto sul 2007 e i progetti per l'anno appena iniziato. Fabrizio Carta della Cisl, Enzo Costa della Cgil e Rinaldo Mereu della Uil hanno voluto ricordare i 16 morti nel lavoro del 2007 e i problemi dell'occupazione, portando il confronto dei dati Istat con la realtà territoriale sarda.

Senza dimenticare le tante vertenze che hanno visto protagonisti i lavoratori della provincia, come l'Unilever, il Porto Canale, la Syndial e l'area mineraria di Silius.

CAGLIARI – I dati portati dai tre segretari parlano di un aumento dei morti sul lavoro rispetto al 2006. Allora morirono 12 lavoratori, mentre l'anno appena passato ha visto 16 infortuni mortali. “Il primo punto di cui bisogna discutere – dice Fabrizio Carta – è certamente la sicurezza. Bisogna sensibilizzare i lavoratori e fare in modo che gli Enti pubblici vigilino sulle aziende. Anche un solo morto sul lavoro rimane sulla coscienza della società”. Sul fronte della sicurezza è necessaria, secondo i sindacati, “una lotta seria al lavoro nero e sommerso”. Proprio il lavoro nero è un altro dei problemi che la Sardegna deve risolvere per risollevarsi. La gravità della situazione si vede anche dai dati relativi all'anno appena passato sulle ispezioni nelle aziende sarde. “Su 5684 aziende sottoposte a controlli – afferma Rinaldo Mereu – ben 3510, quasi il 62 per cento, sono risultate essere irregolari sotto questo punto di vista. Ma la cifra sale se si guarda a settori come quello edilizio, dove le aziende con irregolarità salgono all'85 per cento”. Tra le maggiori preoccupazioni dei sindacati c'è, come sempre, l'occupazione. I dati parlano di una diminuzione del tasso di disoccupazione dal 15,8 per cento del 2004 all'11,1 per cento del 2006. “Bisogna però ricordare – dice Enzo Costa – che l'Istat considera occupato chi ha lavorato almeno per un'ora nella settimana precedente alla rilevazione statistica”. I tre segretari accusano l'eccessiva precarietà del mondo del lavoro sardo tanto che, secondo una recente ricerca della Provincia di Cagliari, “è più facile trovare lavoro (probabilmente precario) per chi non ha qualificazione professionale”.In conclusione, Carta, Costa e Mereu chiedono di attivare tavoli di confronto con il Comune di Cagliari e con altri enti territoriali, nonché con la Confindustria, sulle politiche sociali e del lavoro. “Perché c'è bisogno soprattutto di lavoro di qualità – chiude Enzo Carta – ed è necessario dare al lavoratore una prospettiva di crescita”.
Fabio Pireddu

CGIL, CISL E UIL CAGLIARI, 2008 SOTTO IL SEGNO DELLA SFIDUCIA

AGI

Cagliari, 4 gen. - “La popolazione della provincia e’ aumentata di circa 8.000 persone, ma diminuiscono di 6.000 unita’ i giovani fra i 15 e i 24 anni”, evidenzia Carta. “Sono cresciuti, invece, gli abitanti sopra i 55 anni, soprattutto a Cagliari, che un indice di vecchiaia pari a 195: per ogni giovane sotto i 15 anni, cioe’, ci sono quasi due over 65enni. Il 75% dei lavoratori e’ impegnato nei servizi, mentre nell’industria - in cui lavora il 21% - sono stati persi nel triennio oltre 5.000 posti. Cio’ dimostra che l’occupazione a Cagliari e’ incentrata su un terziario debole e raramente avanzato. E’ diminuito il tasso di occupazione femminile, rimasto al 37,9%, al di sotto del dato regionale e anche nazionale, a dimostrazione dell’assenza di vere politiche di parita’”.Il fatto che il tasso di disoccupazione sia passato dal 15,8% del 2004 all’11,1% del 2006 non tranquillizza Cgil, Cisl e Uil, in quanto il dato risulta comunque superiore a quello regionale e e nazionale. “La forza lavoro appare in calo”, precisano i sindacati, sottolineando che il tasso di attivita’, pari al 58,4, e’ diminuito, mentre nel resto d’Italia e’ cresciuto. “Tutto cio’ la dice lunga sulla situazione del territorio”, osserva Carta, “dove vi e’ un’occupazione debole, spesso precaria - nelle liste della gestione separata dell’Inps sono iscritti oltre 50.000 collaboratori - una disoccupazione femminile elevata, una scarsa percentuale di occupati nell’industria e dove sono sempre meno le persone in cerca di lavoro”.Per un rilancio “ecocompatibile” dell’industria nel territorio i sindacati hanno avviato un confronto con Provincia, Confindustria e comuni interessati per raggiungere alla certificazione Eams dell’area industriale di Sarroch. “Macchiareddu e Sarroch hanno bisogno di una gestione efficiente”, argomenta Costa. “E’ vero che i consorzi industriali sono proliferati anche dove l’industria non c’e’. Eliminare strumenti senza indicare logiche per sostituirli non c’interessa”.La smobilitazione dell’Unilever, la questione Metalfa, il calo nei traffici nel Porto Canale di Cagliari (”un crollo” fra maggio e dicembre), il futuro della Syndial di Assemini e della miniera di fluorite di Silius, oltre alle vertenze regionali (pulizie, servizi postali, case di cura private) in cui sono coinvolti lavoratori del Cagliaritano, sono i casi su cui e’ concentrata l’attenzione dei sindacati, che chiedono un miglioramento delle infrastrutture, investimenti nello sviluppo del retro porto e un impegno delle istituzioni per costruire le condizioni necessarie a garantire un futuro ai lavoratori.“La strategia potrebbe essere questa”, concludono Cgil, Cisl e Uil, “rendere concreti gli investimenti necessari per dare qualita’ alle infrastrutture e rendere le aree industriali e il territorio appetibili per nuove intraprese. Questo processo, localizzato nella provincia di Cagliari, unito alla risoluzione dei grandi problemi, come energia e trasporti, puo’ risultare un’arma vincente”.(AGI)

3 gennaio 2008

Marcia contro il Colonialismo

Da Alguer.it

Al via la “Marcia contro il Colonialismo”


Verrà presentata oggi a Cagliari, nella sede di Sardigna Natzione, la manifestazione in programma il prossimo 12 Gennaio


CAGLIARI – E’ ormai tutto pronto per la “Marcia contro il Colonialismo”, la manifestazione organizzata da “A manca pro s’indipendentzia”, “Sindacadu de sa natzione sarda”, “Sardigna Natzione Indipendentzia”, “28 de Abrili (Organizadura de sa juventudi sarda)”, “Css Confederazione sindacale sarda”. Questa mattina, nella sede di Cagliari di Sardigna Natzione, è in programma la conferenza stampa di presentazione della manifestazione che si terrà sabato 12 Gennaio. Sarà una marcia che vuole far puntare l’attenzione dell’opinione pubblica sulle diverse situazioni che stanno minando l’economia dell’Isola: “Legler, Queen, Unilever, crisi del mondo agricolo…agricoltori di decimoputzu, lotta per il prezzo del latte...”. «E’ ora di dire basta al colonialismo economico imposto dallo Stato Italiano» spiegano gli organizzatori, che ricordano i punti di ritrovo e partenza dei tre cortei che compongono il percorso della manifestazione: alle ore 10, nella Piazza Ex Mercato Civico di Macomer; alle ore 14.30, nella Piazza San Nicola di Ottana; alle ore 18.30, in Via Roma, a Siniscola.