25 ottobre 2008

Senato della Repubblica interrogazione dell'On. Sbarbati e risposta del sottosegretario Viespoli 9 ottobre 2008




Senato della Repubblica – 10 – XVI LEGISLATURA
71ª Seduta (pomerid.) Assemblea - Resoconto stenografico 9 ottobre 2008


interrogazione dell'On. Sbarbati con risposta del sottosegretario di Stato per il lavoro, la salute e le politiche sociali Viespoli


PRESIDENTE. Colleghi, c’e` una variazione nell’ordine delle interrogazioni.
Su richiesta della senatrice Sbarbati e con il consenso degli altri
interroganti, verra` svolta ora l’interrogazione 3-00128 sulla crisi dell’attivita`
industriale in Sardegna.
Il rappresentante del Governo ha facolta` di rispondere a tale interrogazione.
VIESPOLI, sottosegretario di Stato per il lavoro, la salute e le politiche
sociali. Signor Presidente, la societa` Unilever Italia, controllata dalla
multinazionale Unilever NV con sede legale a Rotterdam, opera nei settori
«gelati e surgelati», «alimentare foods e foods solution» e «cura della casa
e igiene personale». La societa` in argomento, nel corso degli ultimi anni,
ha registrato una situazione di stagnazione dovuta, principalmente, alla
concentrazione della grande distribuzione organizzata, con conseguente
erosione dei margini di profitto, riduzione degli investimenti e limitazione
del lancio di nuovi prodotti.
Il Ministero dello sviluppo economico, sentito al riguardo per i profili
di competenza, ha reso noto che la situazione descritta ha indotto la societa`
a predisporre un piano di riorganizzazione, concordato con le organizzazioni
sindacali nel maggio del 2007, diretto, tra l’altro, all’integrazione
delle divisioni in un’unica realta` organizzativa nella sede di
Roma, alla chiusura della sede di Milano, all’outsourcing per i servizi am-
ministrativi-finanziari e quelli informatici, nonche´ all’implementazione
delle attivita` food business e custom service, caratterizzanti la sede di Inveruno
(Milano).
In particolare, il settore «gelati», nel quale Unilever opera con il marchio
Algida, con stabilimenti produttivi a Cagliari e Caivano (Napoli), ha
registrato una forte crisi gravata prevalentemente sullo stabilimento di Cagliari.
La determinazione della societa` in parola di procedere alla vendita
dello stabilimento di Cagliari e` stata comunicata alle rappresentanze sindacali
e aziendali e ribadita anche nel corso dell’incontro tenutosi presso
il Ministero dello sviluppo economico nel luglio dello scorso anno. Cio` ha
comportato, a decorrere dal 31 dicembre 2007, la cessazione dell’attivita`
dello stabilimento medesimo e, quindi, l’esubero di tutte le risorse occupate.
In data 18 dicembre 2007 la societa` ha sottoscritto con le organizzazioni
sindacali e le istituzioni locali un accordo per il ricorso alla cassa
integrazione straordinaria fino al 31 dicembre 2008, per un numero massimo
di 75 lavoratori dello stabilimento di Cagliari. L’accordo prevede la
mobilita` per il personale prossimo alla pensione, il trasferimento volontario
presso altre sedi Unilever e il ricorso all’esternalizzazione delle attivita`
di deposito finalizzata alla ricollocazione professionale.
In conclusione, precisando che le parti sociali, a tutt’oggi, non hanno
presentato istanze di incontro presso il Ministero che rappresento, ne´ e`
pervenuta alcuna segnalazione al riguardo, vorrei tranquillizzare la senatrice
Sbarbati in ordine all’attenzione con la quale l’amministrazione segue
la vicenda in parola, con l’attivazione di tutti i canali istituzionali
volti ad attenzionare al meglio possibile la delicata situazione aziendale.
II Ministero dello sviluppo economico, infine, ha comunicato che e`
previsto, per la seconda meta` del corrente mese, un incontro presso le proprie
sedi volto a ricercare soluzioni idonee a salvaguardare la prospettiva
produttiva dello stabilimento.



SBARBATI (PD). Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facolta`.
SBARBATI (PD). Signor Presidente, innanzitutto ringrazio lei, il rappresentante
del Governo e i colleghi che mi hanno concesso la precedenza,
richiesta per motivi personali, nello svolgimento dell’interrogazione.
Credo, Sottosegretario, di dover dire che la sua risposta e` parzialmente
soddisfacente. Lei conosce bene la situazione della nostra Sardegna
e sa che in quest’ultimo periodo e` stata largamente penalizzata anche dalle
iniziative del Governo, sia sotto il profilo della continuita` territoriale che
sotto altri profili inerenti non solo i trasporti, ma anche la realta` industriale
dell’isola che, pezzo per pezzo, viene smantellata.
A fronte di tutto questo c’e` il diritto stabilito dalla nostra Costituzione
repubblicana per cui il lavoro e` un diritto di ogni cittadino e va tu-
telato in maniera adeguata, indipendentemente se si appartenga alla realta`
continentale o insulare. Comprendo quanto lei ha detto e naturalmente di
alcune notizie eravamo gia` informati dalla realta` sindacale, pero`, signor
Sottosegretario, le voglio far notare che nel 2007, anno che lei ha ricordato
a proposito della cassa integrazione e degli incontri che si sono avuti,
questa fabbrica ha prodotto degli utili apprezzabili proprio per merito delle
maestranze, che sono altamente professionalizzate e che sono state elogiate
anche dal management dell’azienda proprio perche´ hanno raggiunto
tutti gli obiettivi. Quindi, senza nessun preavviso di quello che sarebbe accaduto,
improvvisamente l’Unilever ha deciso, adducendo come giustificazione
la situazione di crisi aziendale, di chiudere lo stabilimento di Cagliari
e di aprire – e questa e` la cosa strana – a Caivano (Napoli) un nuovo
centro di eccellenza con lo stesso numero di maestranze, affiancandolo peraltro
ad un altro gia` esistente sul territorio campano per la produzione del
gelato.
Quindi, delle due l’una: o siamo in una situazione di crisi dell’azienda
o lo siamo perche´ non ci sono piu` le agevolazioni che lo Stato
ha concesso a questa multinazionale per impiantare lo stabilimento in Sardegna
e fare i propri utili. Nel momento cioe` in cui cadono e scadono le
agevolazioni, tanti saluti e buona notte al secchio, anche ai lavoratori che
sono stati in questi anni impiegati e che hanno reso possibile all’azienda
quegli utili comunque incamerati.
Lei capisce che e` una questione delicata, anche sotto il profilo morale.
Per carita`: vanno bene gli incentivi alle aziende che si stabiliscono
nelle aree depresse, nelle aree insulari, favorendo il diritto al lavoro, ma
non e` pensabile che costoro si possano permettere di sopravvivere ed incrementare
i loro guadagni per tutti gli anni che questo e` possibile, cioe`
fin quando godono delle agevolazioni statali, e poi quando queste finiscono
dire: «Buonanotte al secchio, ce ne andiamo!» e gli operai e le maestranze
restano sul tappeto!
Lei sa meglio di me, visto il ruolo che ricopre, che questo e` assolutamente
inaccettabile. Quindi, mi fa piacere che sia previsto un incontro.
Da parte mia e dei colleghi della Sardegna, l’onorevole Cabras e gli altri
cofirmatari di questa interrogazione, abbiamo anche mandato una lettera di
richiesta di incontro. Quindi, le saro` grata se quanto prima vorra` riceverci,
anche insieme alle maestranze, per vedere se e` possibile individuare una
soluzione alternativa rispetto a quelle che sono state fino ad oggi approntate,
vale a dire la cassa integrazione e una presunta mobilita` che non si sa
dove va a finire perche´ in Sardegna la mobilita` e` un’allegra chimera che si
puo` sognare, ma e` che difficile da inseguire e da raggiungere.