INDUSTRIALE OGGICagliari, 9 lug - I senatori del Pd Luciana Sbarbati, Antonello Cabras, Francesco Sanna e Gian Piero Scanu hanno depositato una interrogazione in cui chiedono al Governo di rispondere circa “le iniziative che intende intraprendere vista la decisione speculativa assunta dalla UNILEVER di licenziare i lavoratori dello stabilimento di Cagliari e aprirne uno nuovo a Caivano, con lo stesso numero di occupati e le medesime caratteristiche”.
“Questo non e’ accettabile - afferma la Sbarbati - perche’ il diritto al lavoro, che e’ costituzionalemnte garantito, deve essere tutelato con politiche di merito che tengano conto anche della sofferenza della realta’ industriale della Sardegna, che con questa decisone, incassa un altro duro colpo. Proprio per le condizioni penalizzanti dell’insularita’ - prosegue Sbarbati - e’ necessaria l’attenzione del Governo che, con politiche di merito, deve contrastare aziende, come la UNILEVER di Cagliari che, pur avendo realizzato utili apprezzabili nel 2007, grazie alla solerzia e alle competenze delle maestranze che hanno raggiunto tutti gli obiettivi fissati dall’azienda stessa, scelgono di trasferire intere produzioni senza tenere minimamente in conto le ricadute economico-sociali che hanno queste decisoni che aggravano le condizioni di marginalita’ cronica di cui la Sardegna soffre”.
I quattro senatori hanno deciso di concordare un incontro a Roma, nella prossima settimana con i rappresentanti dell’RSU, per attivare ogni possibile iniziativa - d’accordo con l’assessore all’industria della Regione Sardegna - a tutela dei loro posti di lavoro. (AGI)
L'UNIONE SARDA«Caso Unilever, intervenga il Governo»
I senatori sardi del Pd (Antonello Cabras, Francesco Sanna, Gian Piero Scanu e Luciana Sbarbati) chiedono un intervento del Governo per salvare i posti di lavoro dello stabilimento di Cagliari dell’Unilever. In un’interrogazione, i parlamentari ricordano la decisione assunta dall’azienda di licenziare i dipendenti sardi e aprire un nuovo stabilimento a Caivano, con lo stesso numero di occupati e le medesime caratteristiche: «Questo non è accettabile - afferma in una nota Luciana Sbarbati - perché il diritto al lavoro, che è costituzionalemnte garantito, deve essere tutelato con politiche di merito che tengano conto anche della sofferenza della realtà industriale della Sardegna, che con questa decisone, incassa un altro duro colpo». Proprio per gli effetti negativi dell’insularità, prosegue Sbarbati, è necessaria l’attenzione del Governo che, con politiche di merito, deve contrastare aziende come la Unilever di Cagliari, che «pur avendo realizzato utili apprezzabili nel 2007, grazie alle competenze delle maestranze che hanno raggiunto tutti gli obiettivi fissati dall’azienda stessa, scelgono di trasferire intere produzioni senza tenere minimamente in conto le ricadute economico-sociali»
IL TESTO DELL'INTERROGAZIONE:
Legislatura 16 Atto di Sindacato Ispettivo n° =-00128 Atto n. 3-00128
Pubblicato il 9 luglio 2008 =BR>Seduta n. 33
SBARBATI ,
CABRAS ,
SANNA ,
SCANU -
Al Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali. -
Premesso che:
già da due anni la multinazionale Anglo-olandese Unilever, che produce gelati con il marchio Algida, persegue in Italia una politica di ristrutturazione aziendale che penalizza esclusivamente la sua fabbrica di gelato di Cagliari, prevedendone la chiusura;
tale fabbrica ha prodotto nel 2007 degli utili apprezzabili per merito delle sue maestranze fornite di acclarata professionalità che hanno raggiunto tutti gli obiettivi fissati dall'azienda stessa;
mentre adduce motivi di crisi del settore a giustificazione della decisione di chiusura dello stabilimento cagliaritano, l'Unilever apre a Caivano (Napoli) un nuovo centro di eccellenza del gelato, affiancandolo ad un altro già esistente;
tale nuovo stabilimento assorbe lo stesso numero di occupati a tempo indeterminato esistente a Cagliari e ne ha le stesse caratteristiche tecniche e strutturali,
si chiede di conoscere:
quali iniziative il Ministro in indirizzo intenda intraprendere a salvaguardia della realtà industriale presente in Sardegna, per la verità sempre più asfittica e in sofferenza, che incassa un altro duro colpo da questa chiusura;
come intenda tutelare il diritto al lavoro dei cittadini sardi tutti, e in particolare dei lavoratori dello stabilimento Algida di Cagliari, che va costituzionalmente garantito al pari di quello dei cittadini del resto d'Italia, e che, se mai, proprio per le condizioni penalizzanti dell'insularità, va politicamente tutelato con politiche di merito, contrastando la pura scelta speculativa operata dall'Unilever che aggrava le condizioni di marginalità cronica di cui la Sardegna soffre.