13 luglio 2008

Camera Dei Deputati:Interrogazione su Stabilimento Unilever Cagliari

ATTO CAMERA
INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/00213
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16Seduta di annuncio: 33 del 11/07/2008
Firmatari
Primo firmatario: SCHIRRU AMALIAGruppo: PARTITO DEMOCRATICOData firma: 11/07/2008
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario
Gruppo
Data firma
DAMIANO CESARE
PARTITO DEMOCRATICO
11/07/2008
PES CATERINA
PARTITO DEMOCRATICO
11/07/2008
FADDA PAOLO
PARTITO DEMOCRATICO
11/07/2008
MELIS GUIDO
PARTITO DEMOCRATICO
11/07/2008
MARROCU SIRO
PARTITO DEMOCRATICO
11/07/2008
CALVISI GIULIO
PARTITO DEMOCRATICO
11/07/2008
Destinatari
Ministero destinatario:
MINISTERO DEL LAVORO, DELLA SALUTE E DELLE POLITICHE SOCIALI Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO, DELLA SALUTE E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 11/07/2008
Stato iter: IN CORSO
Atto CameraInterrogazione a risposta in Commissione 5-00213 presentata da AMALIA SCHIRRU venerdì 11 luglio 2008 nella seduta n.033
SCHIRRU, DAMIANO, PES, FADDA, MELIS, MARROCU e CALVISI. -
Al Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali.- Per sapere - premesso che: Unilever Italia S.r.l., divisione Ice Cream & Frozen Food di Unilever Italia, è parte del gruppo multinazionale Unilever, uno dei più grandi produttori mondiali di beni di largo consumo, tra le prime 20 realtà industriali italiane e al terzo posto fra le multinazionali estere, per dimensioni e presenza sul territorio. Opera in Italia con due unità produttive, Cisterna di Latina (Latina) e Caivano (Napoli), ha sede centrale a Roma e una rete distributiva presente su tutto il territorio nazionale; in data 21 settembre 2007 la multinazionale Unilever, proprietaria dello stabilimento per la produzione di gelati sito a Cagliari nel Viale Marconi, ha comunicato alle organizzazioni sindacali di categoria, alla presenza dei responsabili dell'associazione degli industriali di Cagliari, la chiusura al 31 dicembre 2007 dello stabilimento cittadino, annunciando l'apertura delle procedure di mobilità, seguendo una riorganizzazione complessiva del gruppo a livello mondiale ed europeo, secondo un nuovo modello organizzativo, denominato «One Unilever», che prevede appunto, una razionalizzazione della struttura organizzativa coordinata da un solo amministratore delegato in ogni paese europeo, che ha il compito di gestire e coordinare tutto il business Unilever; l'azienda, «dopo una verifica delle condizioni dello specifico mercato, il cui trend si conferma riflessivo e rende sempre più marcate le caratteristiche di sovracapacità produttiva dello stabilimento di Cagliari, nonché l'insussistenza delle condizioni che possano consentire la destinazione del complesso ad altre attività del gruppo Unilever», ha confermato la decisione di procedere alla chiusura dello stabilimento alla data preannunciata; in data 18 dicembre 2007, la Unilever, la Regione, l'amministrazione provinciale, la Confindustria regionale e i sindacati, hanno sottoscritto un accordo per concedere la cassa integrazione fino al 31 dicembre 2008, individuando in questo arco di tempo una possibilità di salvezza dell'attività della fabbrica e dei dipendenti; va considerato che tra i motivi principali del crescente malcontento dei lavoratori, vi è l'impossibilità di accedere ad informazioni strategiche per il futuro dello stabilimento, ovvero di conoscere le reali intenzioni dell'azienda circa un'eventuale cessione qualora si trovasse un acquirente. È noto che, qualora non lo si trovasse alla scadenza del prossimo 31 dicembre, la situazione sarebbe ben più drammatica di quella al momento della sottoscrizione dell'accordo stesso; tra i punti più importanti dell'accordo era stata posta la questione della mobilità che scattava immediatamente solo per chi era già in possesso dei requisiti per la pensione; l'Unilever si impegnava a garantire il trasferimento di 20 dipendenti nello stabilimento di Caivano e a realizzare «azioni di sostegno per la ricollocazione dei lavoratori attraverso alcuni corsi della durata di 12 mesi». Non risulta che nessuno sia stato trasferito e l'unica forma di sostegno posta in essere fino ad ora è stato un corso della durata di 12 ore; al seguito della firma dell'accordo, veniva consentito ai tecnici di mettere in sicurezza gli impianti del freddo, per eliminare l'ammoniaca contenuta nelle tubazioni. «L'azienda, nell'ipotesi di vendita, ferma ovviamente la propria discrezionalità sul punto, porrà in essere, per quanto di propria competenza, le iniziative tecniche ed amministrative opportune al fine di riattivare l'impianto di refrigerazione»; in data 18 aprile 2008, a seguito di una verifica nella fabbrica, è emerso che, contraddicendo agli accordi firmati il 18 dicembre scorso, alcuni macchinari sarebbero stati trasferiti sicuramente in altri siti di proprietà della Unilever; nella stessa data veniva inaugurato a Caivano, in provincia di Napoli, l'ultimo dei sei centri di eccellenza Unilever per il settore ice foods, che affianca, oggi, l'altro stabilimento preesistente e che ha come obiettivo lo sviluppo di prodotti innovativi, attraverso l'impiego di competenze all'avanguardia nel campo del congelamento e delle tecnologia del ghiaccio, del packaging, del design e nel campo della qualità; si è giustificata la cassa integrazione straordinaria per i lavoratori della fabbrica di Viale Marconi per esigenze di crisi del mercato, mentre, contrariamente a quanto sostenuto dai dirigenti Unilever, è noto che tale mercato cresce tutti gli anni e genera un giro d'affari di 5,4 miliardi di euro solo in Italia; poiché in gioco ci sono i posti di lavoro di giovani tecnici specializzati non solo a produrre gelati di ottima qualità, ma capaci di governare tutti i processi che la catena del freddo comporta e sono perciò a rischio le professionalità di questi lavoratori che potrebbero essere disperse -: se non ritenga opportuno intervenire presso l'azienda per ottenere un chiarimento in merito all'apertura del centro di Caivano e riconvocare al più presto un tavolo tecnico operativo con la partecipazione della Unilever Italia, della Regione Sardegna, della Provincia e del Comune di Cagliari, sulla vicenda della fabbrica di Viale Marconi; se esistano previsioni e condizioni di riconversione industriale per la fabbrica di Cagliari, ed eventualmente conoscerle.