29 luglio 2008

CGIL-CISL-UIL: MOBILITAZIONE A SETTEMBRE

Fonte:AGI

Cagliari, 28 lug. - La crisi dell’industria preoccupa Cgil, Cisl e Uil che hanno deciso di avviare, a partire dai primi di settembre, “una fase intensa di mobilitazione nei territori e nei luoghi di lavoro”. Per la meta’ del mese e’ prevista la convocazione del coordinamento unitario del settore industriale che dovra’ decidere sulle eventuali iniziative da assumere. I sindacati non ritengono piu’ rinviabile “l’adozione di politiche d’intervento” per contenere il declino del settore e favorire il rilancio dei settori produttivi. Per questo e’ “imperativo” riprendere il confronto in sede regionale ed e’ “urgente” riattivare il tavolo negoziale con il Governo interrotto il 10 luglio del 2007. Per le tre sigle sindacali “occorre un’immediata verifica degli accordi sottoscritti” cosi’ come prevedeva il verbale redatto dopo l’incontro a Palazzo Chigi.
La situazione generale del sistema produttivo sardo - si legge in una nota congiunta - non accenna a migliorare, anzi alcuni indicatori macro economici presentano una condizione di ulteriore appesantimento. Il tasso di disoccupazione resta stabile a due cifre e ,nell’ultimo trimestre rilevato, i senza lavoro assommano al 13,5%. Lo stesso tasso di occupazione e’ fermo al 52,5%, segnando una distanza dall’indice medio nazionale di ben 8 punti e di 18 dall’obbiettivo di Lisbona fissato per il 2010 al 70%. La condizione generale del tessuto sociale sardo evidenzia l’ulteriore impoverimento della comunita’ regionale con oltre 100.000 famiglie che vivono al di sotto della soglia di poverta’ e oltre 300.000 sardi interessati al fenomeno. Per quanto attiene la condizione del sistema produttivo, questo e’ contrassegnato da una generale condizione di stagnazione. L’agricoltura mantiene una dimensione decisamente condizionata dal forte indebitamento delle aziende che e’ pari al 50% della capacita’ produttiva delle stesse, mentre l’industria evidenzia un’ulteriore contrazione della base produttiva. Nel corso del 2007 la base occupativa del settore e’ diminuita di 5.000 unita’, appesantendo una situazione gia’ precaria. Infatti, l’industria sarda continua a esprimere valori lontani dagli indici medi nazionali dove l’occupazione nel settore industriale rappresenta il 23,5 % dell’intera forza lavoro a fronte l’11,5% espresso in Sardegna. Nel corso dell’ultimo anno interi impianti sono stati cancellati dal panorama produttivo e diverse realta’ si distinguono per una condizione difficile e precaria. Le notizie recenti della messa in liquidazione della Legler, fanno seguito alla chiusura di impianti come Unilever, Palmera, Idea Motore solo per citarne alcuni.