dies agenzia giornalistica della CISL sarda
Documento di sintesi sullo stato del confronto con Governo e Regione Sardegna, relativamente allo sviluppo delle attività produttive e all’attuazione dell’Accordo di Programma sulla Chimica del 14 luglio 2003
1) Breve memoria su alcuni problemi irrisolti del settore industriale
Sin dallo scorso mese di giugno cgil cisl uil indirizzarono al Governo appena insediatosi, una richiesta d’incontro sui temi inerenti alla crisi del sistema produttivo regionale. Si trattava, infatti, questione ancora aperta, di attuare i contenuti del Verbale Protocollo sottoscritto a Palazzo Chigi il 10 luglio 2007.Infatti, nonostante le reiterate assicurazioni intervenute dopo l’incontro di luglio, con il Governo Prodi, risultano aggravate tutte le emergenze che stanno soffocando il fragile tessuto economico sardo.In particolare, avendo anche come riferimento gli Accordi sottoscritti, ultimo quello del 10 luglio 2007, si evidenziano alcuni problemi che debbono ritornare all’attenzione del Tavolo di confronto Governo, Regione, parti sociali e società interessate:
Il costo dell’energia. Problema di enorme rilevanza anche alla luce del crollo del prezzo dei metalli.
La mancata attuazione dell’Accordo di Programma per la valorizzazione dei siti chimici, sottoscritta a Roma il 14 luglio 2003. L’Accordo accompagnato da una dote di 300 milioni di Euro è rimasto sino ad ora inevaso tranne che per una tranche spesa a Nuoro. Il blocco degli impianti del sito di portotorres ripropone l’urgenza di dare continuità all’Accordo.
La definizione di un Accordo di Programma per rilanciare il tessile sardo.
In assenza di strumenti idonei corriamo il rischio di perdere dopo la legler (3 impianti fermi e 800 lavoratori in attesa della procedura Prodi), anche la queen cancellando 450 posti di lavoro.
La crisi del comparto agroalimentare che ha perso nell’ultimo anno 4 impianti (unilever, sardegna carni, palmera, e formaggi sardi di macomer), per il quale si chiede appunto uno specifico Accordo di Programma.
La verifica e l’aggiornamento dell’Intesa Istituzionale di Programma del 1999, che contenga nella nuova stesura gli impegni assunti il 10 luglio 2007 e relativi alla nautica, all’aerospaziale, alla filiera della formazione e dell’istruzione, al rilancio delle attività produttive e delle infrastrutturazioni.
L’urgenza di un piano di reindustrializzazione dell’Isola, e nei siti interessati da interventi di risanamento è indispensabile specificare gli interventi e le risorse finanziarie utili alle bonifiche ambientali.
Le emergenze dell’ultimo periodo, che si aggiungono a quelle ormai cronicizzate, dei 3.500 lavoratori a rischio nel petrolchimico di portotorres, a portovesme per la crisi eurallumina (500 lavoratori interessati), la situazione di stallo sui problemi riguardanti alcoa e portovesme srl.
Memoria sullo stato della chimica sarda
La chimica italiana ormai ha perso i grandi gruppi di livello internazionale nel settore. Ad esempio snia montedison hanno quasi azzerato le loro produzioni. eni con polimeri europa resta l’unica grande azienda con una società petrolchimica di rilievo internazionale.Gli stabilimenti eni, di polimeri europa, più importanti sono situati a marghera, ravenna, mantova, ferrara, priolo, brindisi, cirò marina, portotorres e sarroch in Sardegna.sindyal ha ancora a Marghera e ad Assemini la produzione del cloro per fare pvc.Il sistema produttivo del pvc è proprietà di ineos, con produzioni a marghera, ravenna, portotorres.
Il sindacato sardo ha sottoscritto nel 2003 un Accordo di Programma con Governo e Giunta regionale per rilanciare i tre siti di Cagliari (assemini-sarroch), ottana e portotorres. L’Accordo ha una dotazione 300 milioni di euro: 200 a carico dello Stato e 100 a carico della Regione Sardegna.Gli obiettivi fondamentali erano:
Il mantenimento delle produzioni esistenti;
Il consolidamento delle produzioni, ma sviluppandole, verticalizzandole e insediandone altre ad esse attinenti;
La bonifica di tutti i terreni e la riconsegna per nuovi insediamenti (compito eni).
Per quel che concerne l’attuazione dell’Accordo di Programma si evidenzia che solo equipolimeri, a ottana, ha utilizzato 36 milioni di euro per sviluppare una nuova linea produttiva. Lo stabilimento, ora, sta producendo con fermate annue di tre/quattro mesi.ineos italia, che è il ramo industriale di ineos international per l’Italia, ha presentato un progetto per acquisire il cloro di Assemini e investire a Marghera, portotorres, assemini e ravenna per rilanciare e ampliare la produzione del PVC.Però, a distanza di 5 anni, per problemi connessi anche a concessioni di tipo ambientale ed energetici, ma anche per l’ostilità di eni, che doveva vendere il sito di Assemini, il cloro di Marghera con una centrale, il progetto ineos non ha trovato compimento. Difficoltà accentuate per l’indebitamento di ineos italia.
A seguito di queste e altre difficoltà, è maturata dunque la scelta di individuare altri eventuali imprenditori interessati a realizzare il progetto.
La cisl sarda, nel suo insieme, a questo proposito, ritiene che:
il Governo debba intervenire perché eni rafforzi e sviluppi il piano chimico a livello nazionale sardo. Si tratterebbe di una scelta e di una definizione ottimale del problema;
in assenza di certezze sugli impegni eni, e solo dopo aver esperito tutti i tentativi, è comunque indispensabile rivolgersi ad altri imprenditori in grado di sviluppare il progetto chimico;
l’Accordo di Programma per la chimica sarda, non attuato per responsabilità di diversa natura, anche dei Governi e della Giunta regionale, debba rappresentare un tassello fondamentale anche nel rilancio della chimica nazionale.
In questa direzione è indispensabile riaprire il confronto a Palazzo Chigi, sia per scongiurare le decisioni assunte da ENI per portotorres sia per garantire la totale attuazione dell’Accordo
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento